Da Praga
Un’italiana a Praga – stranezze di tutti i giorni
Sono una specie di ricercatrice, alcuni mi definirebbero giovane scienziata, entrambi termini molto lusinghieri. Non mi ritengo un cervello in fuga, ma un cervello che corre dappertutto, ansioso di godere dell’immersione in culture che non conosco.
La Repubblica Ceca è un paese divertente.
è un posto dove l’unico cartello in inglese è “aware of pickpockets”,
…dove al ristorante a tavola ti devi apparecchiare da solo,
…dove alla fine del pasto è più educato mettere il tovagliolo dentro il piatto piuttosto che a lato,
…dove se hai bisogno di un cameriere è bene non chiamarlo esplicitamente, rischi che diventi ancora più scortese di quanto già non lo fosse,
…un paese dove, semplicemente voltano lo sguardo, passi dalla moderna superefficienza e il lusso ostentato a roba decadente e anni ’90, oppure passi dal jeggings alla tuta cerata leopardata.
Trovi la stangona in reggicalze alla fermata della metro che ti vuole trascinare in chissà quale locale,
trovi il giovane 23enne che ancora pensa che essere uomo e guadagnare meno della donna sia un disonore.
Un paese dove vale ancora lo sguardo innocente e timido come tecnica intellettuale di abbordamento e se per caso becchi qualcuno mentre non guarda gli occhi ma altrove, subito se ne vergogna e distoglie lo sguardo,
…dove le persone esplicitano i sentimenti a fatica, o per niente direi, ma ad ogni angolo trovi un sexyshop.
…dove i gatti fanno miau, “Si” si dice “ano” e nei fumetti i personaggi ridono facendo cha cha cha.
Esistono molte più parole nel vocabolario ceco che nel vocabolario inglese ma esiste una sola parola per inverno e freddo (zima).
Magnifici edifici sfarzosi e imponenti si affiancano senza alcuna ragione di continuità a sorprendenti strutture Art noveau o super futuristiche, spesso superando quello che per un’italiano è il limite del buon gusto.
Se ti avvicini troppo alle persone queste fanno un passo indietro,
lo stereotipo dell’italiano è impersonato da Drupi (chi?? “Sereno è…”), cantante dalla lunga chioma grigia che ancora si crede un grande seduttore, tanto da fare esplicite avance alla malcapitata interprete in onda sulla tv nazionale.
In questo paese gli gnocchi si chiamano “nocci”, il pane si trasforma in tubi molli giganti, la birra costa meno dell’acqua, al posto del limoncello ti servono distillati di pera, la pasta diventa un dessert e la salsa di pomodoro è ketchup, ketchup dappertutto. Un mare di ketchup, nei supermercati interi scaffali e reparti di ketchup…ma che se ne faranno… so di per certo che i bambini di sicuro lo adorano sugli spaghetti.
Un amante del buon cibo di fronte a tutto ciò può rischiare il collasso, la depressione oppure soffrire di una perenne cinica ilarità. Io sono a questo stadio, mi aggiro tra gli scaffali del supermercato, tra la gente, alla fermata del tram, nei mercatini con questo prenne espressione tra lo stupore
(ma davvero vendete dappertutto per pasqua dei legnetti colorati per frustinare le donne???) e il divertito (ma davvero tu super stangona sei convinta di essere super sexy con quegli shorts e le calze color carne tremende??).
A questo si aggiunge una sorta di setntimento compassionevole ( ma davvero siete ancora a questo punto?), come una madre quando guarda il proprio figlio che prova a mangiare da solo ma si sbrodola e sa che è solo questione di tempo e presto riuscirà a mangiare da solo, anche più veloce di te.
Mi immagino gli autoctoni, che mai mostrano un’espressione in volto, quando vedono me, andare in giro con questa faccia sorridente da idiota. Già pensano che sia strana per come parlo, troppo e gesticolando, figurati se poi mi metto a ridere da sola.
Ad ogni modo è un gran peccato tenere tutto per me, quindi ho raccolto un po’ di foto di alcune cose che ame risultavano particolari, strane, non comuni, inspettate o semplicemente caratteristiche di questo luogo.
Ve ne mostro alcune, robe culinarie di un atro mondo:

Salmone aromatico con frittelline di patate e maggiorana (bramboraky)
Salmone alle erbe, piatto fresco e primaverile accopagnato da una golosità tipica della Repubblica Ceca, il bramboraky, frittelline tonde e schiacciate di patate e agli che ricordano un po’ il tortel de patate, ricetta tipica della Valle di Non.
Ingredienti per le fritteline di patate
400 g di patate
3 cucchiai di farina
un uovo
due spicchi d’aglio
maggiorana
sale e pepe nero
olio
Preparazione
1. Sbucciare le patate e grattugiarle fini.
2. Aggiungere l’aglio schiacciato, l’uovo sbattuto,un pizzico di pepe e la maggiorata triturata fine.
3. Scaldare l’olio (tanto per coprire il fondo) in una padella antiaderente.
4. Versare il composto a grosse cucchiiate nell’olio caldo e schiacciarlo fino a ottenere delle fritteline di circa 10 entimetri di diametro e con uno spessore di poco meno di un centimetro.
5. Dorare da entrambi i lati, asciugare su carta assorbente.
6. Mangiare caldi, ottimi anche da soli come snack o merenda.
Ingredienti per il salmone aromatico
400 g di salmone fresco (spesso 5 cm)
una cipolla bianca
4 foglie di lattuga
4 foglie di radicchio rosso
uno spicchio di aglio
zenzero in polvere
pepe bianco
timo, prezzemolo, santoreggia, basilico fresco
sale e pepe nero
olio
un bicchierino di tokaj o vinsanto
Preparazione
1. Soffrigere la cipolla tagliata a anelli fini e lo spicchio d’aglio in pezzi grossi.
2. Mettere in salmone tagliato a grossi filetti nell stessa padella.
3. Condire con sale, pepe, timo, prezzemolo, santoreggia e generoso zenzero in polvere e cuocere a fuoco basso.
4. Dopo qualche minuto aggiungere la lattuga e il radicchio tagliato a pezzi.
5. Insaporire il tutto a fuoco medio facendo appassire le verdure coprendo con il coperchio
6. Aggiungere il vino a fuoco alto.
7. Una volta evaporato tutto il liquido, far dorare.
8. Servire caldo aggiungendo in ultimo il basilico fresco.

Vellutata di zucca con crostini alla paprika e Prosciutto di Praga
Tipico ritorno a casa post lavoro. Praga, Repubblica Ceca.
Deh! Che freddo. Se dico dhe questi nemmeno lo capiscono.
Ma quando arriva il tram? Sono già trenta secondi che aspetto…Via, mi distraggo su facebook.
Tolgo i guanti? No. Decisamente no.
Proviamo a togliere solo un dito.
Troppo congelato, non funziona. è così freddo che il touchscreen non sente che lo sto toccando, gli smartphone servono a poco quassù.
Beh, me l’avevano detto, che dovevo aspettarmi?
Penso al riscaldamento globale, a chi maledice l’estate e ai dodo.
Si devono essere estinti per il freddo. Ne sono certa.
Oh, il tram.
Salgo.
Ah, che caldino…che caldo… molto caldo.. e deh, ma non ci sono vie di mezzo.
Ah toh, mi ricordo ora di avere dei piedi, e anche delle dita. Cambio tram, coincidenza perfetta. Mica come a Firenze, no, niente come Firenze.
A parte il fatto che ho fame, sono le 18 e ho fame.
eh, si mangia all’alba qui. Pranzo alle 11, perfetto per il mio stomaco mattutino. Ma io ora ho fame.
Arrivo a casa e cena fusion tra sapori della cucina della Repubblica Ceca e gusti vagamente mediterranei.
Vellutata di zucca con crostini di pane integrale e paprika
Fate appassire una cipolla biancafatta in piccoli pezzi
Pulire una zucca piccola e farla a cubetti
aggiungerla alla cipolla
aggiungere del brodo vegetale
aggiustare di sale
far bollire per 20 minuti
frullare.
Tagliare il pane integrale a cubetti
farlo diventare croccante in poco olio caldo
aromatizzato con paprika.
Pane arrostito con formaggio alle castagne fuso e semi di papavero
Tostare il pane fine
girarlo e coprirlo con formaggio(senza lattosio come parmigiano stagionato 30 mesi o hemmental) e castagne lesse a pezzi
cuocere da entrambi i lati
aggiungere semi di papavero
Prosciutto di Praga caldo
…e questo non l’ho fatto io…
Ottima cena, e vabbè, almeno la primavera è arrivata dentro la mia casina….

